Plutone ultimo pianeta del nostro sistema solare , lontano
lontano, piccolo piccolo, ma con una
tale densità da causare perturbazioni ai pianeti vicini Urano e Nettuno e,
proprio a causa di tali perturbazioni che venne scoperto, diciamo recentemente, nel 1933, alle soglie
della nuova era.
Plutone che gli antichi greci avevano posto a dominio della
parte sotterranea della terra, è il pianeta della trasformazione e del
superamento dei limiti interni, identificato con il rinnovamento, richiama al principio
e alla fine, alla nascita e alla morte nonché alla resurrezione.
Invocato dagli agricoltori e dai commercianti, simbolo dell’abbondanza
e della fertilità, esemplifica la forza vitale attraverso l’elemento di ricerca
della perfezione, che significa non soltanto il desiderio di vivere ma anche l’amore
per la vita.
Nel tema astrologico rappresenta tanto l’ascesa verso l’alto,
quanto l’intrigo. Rappresentato come dio della ricchezza ma collegato con un
rito di sacrificio, il sacrificio di ciò che è materiale per una rinascita
spirituale.
Il suo domicilio è lo Scorpione ed esprime la dialettica
archetipica di Eros e Thanatos: il confronto tra amore e morte.
L’eros profondo plutoniano non conosce regole terrene, è irrazionale,
inconscio istintuale, è l’emanazione della energia di tutto ciò che nasce, come
la forza di rigenerazione insita nella profondità della terra che spinge il
seme a risorgere dopo morte apparente. La
sua forza oscura è la capacità trasformativa erotica alchemica che regola il
ciclo vitale, senza che vi siano manifestazioni esterne.
Essendo estremamente lontano dal Sole anche il suo moto è
estremamente lento, impiega circa 33 anni per attraversare un segno zodiacale;
gli astrologi avendo constatato che ad ogni cambio di segno
zodiacale accadono anche mutamenti radicali nella storia dell’umanità, esprime
l’inconscio collettivo e i mutamenti a livello inconscio e psichico.
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